Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola non riesce a far valere le rivendicazioni sui marchi

Storia del Gorgonzola: premesse.
Il Gorgonzola è uno tra i formaggi D.O.P e D.O.C (Denominazione di Origine Protetta e Denominazione di Origine Controllata) più famosi in Italia.
È un prodotto caseario tipico della pianura Lombarda, che ne rivendica la provenienza.
Nello specifico, il ‘Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola’ ne tutela la storia e ne garantisce le origini. (D.O.C.G – Denominazione di Origine Controllata e Garantita)

Dibattiti sul marchio ‘Gorgonzola’.
Negli ultimi anni, si sono riscontrate recrudescenze e vere e proprie lotte per la rivendicazione del marchio nella sua integritá sulla rete. Con l’avvento del digitale e l’e-commerce di settore, su internet, si possono ritrovare omonimie o casistiche in cui venga usato un marchio, in maniera consapevoe o per sbaglio, portando a problematiche e conseguenze legali nella rivendicazione del marchio stesso.

Spesso, non vi è nessun riferimento al prodotto nel suo specifico, infatti, vengono coinvolti (giuridicamente) proprietari di domini, che evidentemente ignari, non sono a conoscenza che il loro sito web, fà riferimento nella sua intestazione, a un formaggio Italiano a marchio registrato.
Marchio registrato in tripla classe all’Unione Europea, nell’anno 2012 e 2017, alle Maldive, in Giappone (marchio collettivo) e in Liechtenstein (marchio di certificazione).

L’ultima causa risalente al 22 febbraio 2022 (con sentenza negativa), vede il Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola, presentare un ‘UDRP’ contro il dominio di origine Statunitense: Gorgonzola.wtf (non ancora attivo sulla rete).

Il reclamo citato, è stato depositato direttamente presso il centro di arbitrato e mediazione dell’OMPI in attesa di presa in carico, avvenuta il 3 marzo 2022 con inizio delle attività processuali il giorno 30 marzo 2022.

Un UDRP – Uniform Domain-Name Dispute-Resolution Policy non è altro che un processo di mediazione e conciliazione, per risolvere problematiche inerenti al nome di un dominio.
Ha valore internazionale, ed è un ‘processo semplificato’, più veloce e snello (meno costoso) rispetto a un ricorso legale standard in ambito internazionale ed estero.
Per la risoluzione delle controversie relative ai domini internet, vengono chiamati a giudicare i fatti alcune figure professionali esperte nel settore.
Di norma possono essere esperti in Diritto Internazionale sui marchi o del commercio a mezzo Internet.

Devono sussistere 3 condizioni fondamentali per poter avviare il processo giuridico:

Il nome del dominio in questione, è uguale, in tutte le sue parti al marchio del reclamante dell’istanza e puó essere confuso con esso. (Omonimia)

Il registrante del dominio riceve un interesse nel possedere il nome del dominio e usarlo per scopi personali.

Il nome del dominio è stato registrato e viene usato con cattive intenzioni.

Alcune casistiche particolari:

Chi ha registrato il dominio, ha come scopo principale, quello di interrompere l’attivitá di un concorrente.

Il registrante del dominio sta utilizzando a scopo di lucro il nome del marchio incriminato, attirando utenti al proprio sito web con rischio di truffa e frodi a danno del marchio, infangandone il nome.

Le regole sopracitate, sono valide solamente per i domini registrati ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e solo per i gtLTD generici (Top Level Domains) o su base geografica. (Country code-Level Domains).
Essenzialmente, riguardano unicamente i domini aventi una ‘estensione di primo livello’.
Nello specifico della casistica, viene presa in considerazione l’estensione dell’URL del dominio, che puó essere: .com .net .org ecc

In ultima analisi, la particolarità di questa procedura, è riscontrabile nella sua validità internazionale.
Fornisce infatti una risposta alla problematica del nome dominio, indipendentemente dall’origine del registrante (chi ha registrato il nome del dominio) e il reclamante (parte lesa).

Conclusioni.
L’analisi dettagliata dell’istanza richiesta dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola per la rivendicazione del proprio marchio, ha riscontrato la mancanza di almeno due capi di imputazione su tre, tali, da non poter far proseguire il processo in termini legali.
Il dominio ‘Gorgonzola.wtf’, registrato presso ‘PDR Ltd. d/b/a PublicDomainRegistry.com’ non trova nessun riscontro con i due capi di imputazione inerenti al vantaggio della registrazione del marchio a scopo di lucro, e di legittimazione di interesse nell’uso dello stesso.

Inoltre, il proprietario del dominio, nulla ha a che fare con il nostro paese, ne tantomeno con il paese di ‘Gorgonzola’ (dove è nato l’omonimo formaggio) essendo lui, residente e cittadino U.S.A a tutti gli effetti.

Nello specifico, il consiglio amministrativo ha ritenuto opportuno negare la rivendicazione del Consorzio sul marchio Gorgonzola, non solo per la mancanza di capi di imputazione, ma anche poichè, il marchio non è così ‘famoso’ e quindi non molto ‘conosciuto’ negli Stati Uniti.

Le rivendicazioni sul marchio Gorgonzola da parte del consorzio per la sua tutela, sono state formalmente archiviate.
Essendo prive di valenza giuridica e processuale, si annulla dunque, qualsiasi forma di ricorso o di istanza secondaria, impedendo ogni rivalsa sulle decisioni prese dal consiglio direttivo e dalla commissione regolativa.

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